L’Ipoacusia infantile
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Ipoacusia infantile
L’ipoacusia infantile è più diffusa di quanto si pensi: circa 2 bambini su 1000 sono affetti da questa patologia e nella maggior parte dei casi la causa è congenita.
La principale conseguenza dell’ipoacusia infantile è un disturbo del linguaggio che può portare a problemi di tipo cognitivo, a seconda dell’epoca di insorgenza. Intervenire precocemente può fare la differenza per il futuro del bambino, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo del suo processo di apprendimento.

Tappe di sviluppo del linguaggio
I bambini apprendono il linguaggio ascoltando quello usato intorno a loro.
Dalla nascita a 3 mesi: il bambino sussulta alla presenza di rumori forti e si calma ascoltando voci familiari come quella della mamma e del papà;
3-6 mesi: reagisce al suono delle voci familiari, gira la testa e lo sguardo verso la fonte del suono, gli piace giocare con giocattoli rumorosi;
7-10 mesi: risponde al proprio nome e riconosce alcune parole comuni come “mamma”, “papà”, “ciao”; si volta verso suoni familiari come lo squillo del telefono e l’abbaiare del cane;
11-15 mesi: è in grado di indicare oggetti se gli viene richiesto; prova ad imitare con la propria voce alcuni suoni;
15-18 mesi: usa poche parole singole anche se non perfettamente pronunciate e segue alcune semplici istruzioni verbali;
2 anni: articola semplici frasi utilizzando le parole che sente quotidianamente, risponde alle domande con “sì” o “no”, gli piace ascoltare la musica ed è in grado di recitare o cantare brevi pezzi di canzoni;
3 anni: usa verbi semplici, pronomi ed aggettivi ed è in grado di formulare frasi semplici ma complete;
4 anni: è in grado di raccontare in maniera coerente un’esperienza vissuta recentemente;
5 anni: riesce a sostenere una conversazione anche se il suo vocabolario è limitato; il suo linguaggio è comprensibile anche se può avere qualche difficoltà a pronunciare alcuni suoni come la “s” specie se associata a consonanti; anche la grammatica è abbastanza corretta.
L’udito è un senso della distanza, agisce entro un raggio di ascolto. Per l’apprendimento del linguaggio, il raggio di ascolto dovrebbe essere il più ampio possibile e i genitori dovrebbero parlare al loro interno. Il raggio di ascolto cambia a seconda del tono e del volume delle voci e della presenza di rumori circostanti. La perdita uditiva riduce il nostro raggio di ascolto, solo con l’ausilio di un apparecchio acustico è possibile ampliare nuovamente il raggio di ascolto permettendo a più suoni di raggiungere il cervello del bambino e favorire così lo sviluppo dei centri dell’udito.

Ruolo dei genitori
I genitori hanno una grande influenza sul comportamento e sulla crescita dei loro figli, che conoscono meglio di chiunque altro.
È importante, per loro, conoscere tutto sull’ipoacusia e sulle possibili soluzioni per prendere la decisione giusta e tutelare il futuro dei propri figli.
Adottando gli apparecchi acustici per bambini e stando attenti alle abilità di comunicazione ed apprendimento verbale, i genitori potranno assicurarsi che il figlio cresca diventando il più capace possibile. Scegliere i migliori apparecchi acustici ed un’assistenza o terapie speciali per il bambino non è sufficiente: i genitori devono trasmettere il linguaggio e le esperienze di ascolto ogni giorno, poiché questo è ciò che serve al proprio figlio per crescere come tutti gli altri bambini.
Alcuni consigli pratici:
Fate in modo che vostro figlio indossi gli apparecchi acustici tutto il giorno.
Fate sempre in modo che il vostro viso sia ben visibile quando parlate con vostro figlio così che possa vedere i movimenti delle labbra, le espressioni del viso e i gesti. Allo stesso tempo incoraggiate vostro figlio a guardare sempre la persona che sta parlando in modo che si abitui a stare attento.
Quando parlate con vostro figlio diminuite i rumori di sottofondo o allontanatevi dalle fonti di rumore in modo tale che possa ascoltarvi senza difficoltà.
Parlate in modo chiaro restando nel raggio di ascolto (1-2 metri) e facendo attenzione a non esagerare l’articolazione delle parole perché altrimenti il suono risulta alterato e il viso assume un aspetto innaturale.
Chiedete a vostro figlio di comunicare quando non ha capito qualcosa, se desidera che gli venga ripetuto e insegnategli a riassumere quanto ha capito in modo che la persona con cui parla sappia cosa ripetere.

Sistemi FM
In alcune circostanze i soli apparecchi acustici, anche se adattati accuratamente alle esigenze individuali del bambino, non sono in grado di garantire la situazione ottimale di ascolto.
Questo può avvenire in un’aula scolastica quando l’insegnante che parla si trova ad una certa distanza, in sottofondo ci sono le voci dei compagni che parlano contemporaneamente ed è presente il fenomeno del riverbero (eco) dovuto all’acustica della stanza. Tutte queste condizioni riducono notevolmente la comprensione del parlato rendendo più difficile l’apprendimento.
Per superare queste situazioni si utilizzano sistemi FM che portano la voce dell’insegnante nel raggio di ascolto del bambino. I sistemi FM consistono in un microfono o trasmettitore che viene dato a chi parla e un ricevitore indossato dal bambino. In questo modo la voce dell’insegnante arriva direttamente negli apparecchi acustici del bambino, superando il problema della distanza, del riverbero e dei rumori di fondo.
I trasmettitori FM si collegano anche al jack di uscita audio di qualunque dispositivo multimediale facilitando al bambino l’ascolto dei programmi TV e della musica.

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